Lo scorso 4 Novembre, la sede di Raido ha ospitato Marco Scatarzi, responsabile di Casaggì Firenze, che ha presentato, in una presentazione-intervista a tutto tondo, il suo libro “Essere comunità. Orientamenti per il militante identitario” edito da Passaggio al Bosco edizioni.
Comunità Militante. Un appellativo che di recente ha avuto un “ritorno di fiamma” nel linguaggio dell’ambiente politico della cd ‘destra radicale’. Il che sarebbe positivo, se alle parole seguissero i fatti: ad un gruppo non basta dirsi Comunità per esserlo infatti.
Edito dalla neonata “Passaggio al Bosco” – iniziativa militante, ma senza paura di confrontarsi, in un’ottica rivoluzionaria di contropotere, con l’editoria di professione – Essere Comunità, ispirato, tra l’altro, anche dal secondo quaderno del Militante della Tradizione, nasce proprio dall’esigenza di fornire un sicuro strumento per le aspiranti comunità e per i singoli militanti, mettendo nero su bianco concetti che forse l’ambiente ha dato per scontati e, perciò, omesso di testimoniare e spesso disatteso nella pratica.
Il libro, che in tutta Italia sta riscuotendo successo, risponde a molte domande: Che cos’è una comunità militante? Come opera? Da quali principi è ispirata la sua azione? Davanti ad un pubblico giovane e militante, Scatarzi ha fatto chiarezza su molti di questi interrogativi.
In un mondo che tende a disgregare tutte le strutture sociali, a dividere gli uomini, degradati ad individui, in atomi neppure più capaci di comunicare e condividere esperienze tra di loro, la Comunità è per il militante il nido (cuib) dove coltivare la propria persona, attraverso l’azione quotidiana e impersonale ispirata ai principi Tradizionali: Onore e Fedeltà, Coraggio e Sacrificio, Verità e Giustizia.
Una scuola di capi, dove veicolo dello Stile e dei Valori è sempre e solo l’esempio, e non le chiacchiere. La casa del confronto, schietto, virile, tra camerati, del sostegno al fratello ferito dalla sventura e del raccoglimento.
Non una semplice comitiva di amici che condividono un’opinione politica. A fare da cemento non è, infatti, la mera simpatia, ma l’appartenenza ad un Fronte, il riconoscimento di un Centro, di un ‘terzo elemento’: l’Idea, la stessa Visione del Mondo.
Ma la Comunità è anche l’unità operante chiamata ad agire nel ‘mondo esterno’, testimoniando la Tradizione, conquistando spazi e reclutando le “anime armate” che combatteranno sul Fronte dello Spirito. Come ha sottolineato l’autore, la politica non è il fine, ma strumento di cui la Comunità si deve servire. Quante volte, invece, abbiamo visto gruppi diventare schiavi dello strumento e perdersi nel misero orizzonte della politica orizzontale, se non in quello dei partiti e delle poltrone?
Tante quante le volte in cui giovani energie dei militanti sono state risucchiate ed esaurite da “capi-vampiri” che di loro si sono serviti, anziché servirli – trasmettendo loro una visione più alta della milizia politica – spegnendone così la fiamma.
A questi personaggi, Scatarzi ha contrapposto la figura luminosa del Capo della Comunità: colui che incarna di più i principi tradizionali. Egli è naturalmente e spontaneamente riconosciuto, senza bisogno di elezioni di alcuna sorta: è Gerarchia, non democrazia.
In conclusione, in un mondo sempre più liquido, dove impera l’ideologia del medesimo, che schiaccia le differenze e livella le identità, dove l’ultima involuzione dell’uomo è quella di essere “utente digitale” e mero “consumatore”, dove non sono concepiti rapporti al di fuori del ‘do ut des’ e del ‘contratto sociale’, dove non esiste dono ma solo interesse, la Comunità è un’ottima opportunità per l’uomo di ribellarsi a tutto ciò, costruendo una struttura fondata su presupposti completamenti opposti alle menzogne del mondo moderno, sulle fondamenta solide e antiche dei principi della Tradizione.
E il libro di Marco Scatarzi è un’ottimo punto di partenza per costruire, concretamente, una alternativa al mondo moderno.
Le nostre attività proseguono: l’11 novembre vi aspettiamo a Bari, dove presenteremo “Appello ai giovani europei” e il 18 novembre a Catanzaro, quando presenteremo “Indirizzi per l’Azione Tradizionale”.
In alto i cuori!