I locali spaziosi di Via Scirè non sono bastati, sabato 7 Novembre 2015, ad accogliere tutte le persone intervenute alla conferenza intitolata “Nuovo (dis)Ordine Mondiale“. In effetti l’occasione di ascoltare insieme Gianluca Marletta e Maurizio Blondet era imperdibile.
Magari qualche giornalista (forse presente in sala?) avrebbe sperato che questa fosse l’occasione per fare del becero complottismo, in stile David Icke o, peggio, Adam Kadmon, mentre invece è stata una ben colta opportunità di vera informazione e cultura.
Ospiti della Comunità Militante Raido sono quindi stati Gianluca Marletta, professore e autore di numerosi libri su temi come gender e tecniche e strumenti di manipolazione, e Maurizio Blondet, giornalista che ha fatto della controinformazione la sua battaglia di vita.
Molti si saranno chiesti il perché usare l’aggettivo “(dis)Ordine” anziché quello più comunemente diffuso di “Ordine” per definire il progetto mondialista in corso. Il primo motivo sta nel fatto che la strategia mondialista passa attraverso la creazione del caos e la destabilizzazione: quindi di “Ordine” (men che meno, nel senso tradizionale) non si può proprio parlare. Il secondo motivo sta nel fatto che troppo spesso chi denuncia tale iniziativa è, più o meno consapevolmente, funzionale al progetto stesso. “Utili idioti” che, dietro il più deleterio complottismo, fanno di tutto per inquinare la vera ricerca della verità con le più assurde teorie, al limite della paranoia. Ed è stata perciò preziosissima la presenza di due autori seri e preparati come Marletta e Blondet che appartengono, invece, alla schiera dei più acuti studiosi di questi fenomeni.
Del resto, proprio una delle armi della “Guerra Occulta“, ben delineata da Evola in Gli Uomini e le Rovine, è stata da sempre quella di neutralizzare ogni seria reazione inquinando e confondendo le idee ai popoli ed alle menti più illuminate e sensibili. Marletta, autore del libro Unisex già alla seconda edizione, ha sottolineato infatti quanto le informazioni sull’azione dei cosiddetti “poteri forti” e della sovversione siano nella maggior parte dei casi mischiate a baggianate su alieni e fantasiosi occultismi in modo da renderle poco credibili al grande pubblico.
In un continuo e interessantissimo “ping pong” fra i due relatori, si è discusso a tutto tondo del cosiddetto “Nuovo (dis)Ordine Mondiale”. Fondamentale la consapevolezza della presenza di un progetto tendente alla destabilizzazione geopolitica dei paesi “non allineati” ed alla distruzione delle identità, siano esse quelle di genere o etnico-culturali, in atto da numerosi decenni ed arrivato ad una fase estrema e quasi inarrestabile.
Marletta si è soprattutto concentrato sulla grande manipolazione di massa che é avvenuta a partire dagli anni ’60 (rivoluzione sessuale e culturale, droga, ecc.), affrontando quindi il tema dal punto di vista culturale-sociologico. Incredibile come delle previsioni fatte in un passato più o meno remoto, descrivano in maniera estremamente verosimile i tempi attuali nelle loro sfaccettature sociali; a partire dai tempi ultimi descritti dalle varie tradizioni migliaia di anni fa, fino al secolo scorso in cui si era già preconizzato un futuro di popoli schiavi che avrebbero però amato le loro catene, di celle di cristallo piene di prigionieri inconsapevoli.
Blondet, dal canto suo, vera inesauribile fonte di spunti e riflessioni, ha seguito un percorso parallelo, soffermandosi su aspetti economici e politici, ma anche geopolitici. Interessante e raccapricciante inoltre la previsione, paradossale ed ironica ma neanche troppo, di un paventato avvento del cannibalismo attraverso lo stesso percorso seguito oggi dalla pedofilia e nel recente passato dall’omosessualismo; anche qui l’antropofagia potrebbe essere ribattezzata “antropofilia”, ed i suoi detrattori degli “antropofobi”, nella “neolingua” dal sapore orwelliano che ormai caratterizza l’indottrinamento dell’opinione pubblica da parte dei media. L’autore di Tutti i Complotti, nel suo poliedrico intervento, ha cercato sempre connessioni con quella “terza dimensione della storia” che attiene più agli scontri fra forze celesti ed infere, che alle vicende umane troppo umane di cui sono piene le cronache.
L’arrivederci è ai prossimi eventi ospitati da Raido, il 28 Novembre una serata di formazione militante sull’opera e l’esempio di C.Z.Codreanu, ed a Dicembre l’immancabile incontro “solstiziale” con Mario Polia.