Venerdì 26 Settembre si è tenuta, presso i locali della Libreria “Raido”, la presentazione del libro “Unisex”, scritta da Gianluca Marletta ed Enrica Perrucchietti, edito dalla casa editrice Arianna.
La serata, organizzata dal Cuib Femminile di Raido ha inaugurato la stagione di incontri organizzati dall’omonima Comunità Militante.
La sede di Via Scirè ha cominciato a popolarsi intorno alle 20, tra saluti, chiacchierate ed i piatti che hanno accompagnato lo svolgimento di questo aper-incontro con l’Autore. Alle 21 circa, inizia l’incontro con Gianluca Marletta, coautore del libro, professore di religione in una scuola romana, che, in una atmosfera raccolta e piacevole, ha illustrato da un punto di vista storico e giornalistico la genesi e lo sviluppo dell’ideologia gender, che sostiene il carattere culturale e non già naturale dell’identità di genere.
In breve, essa mira a creare un “uomo nuovo” (le virgolette sono d’obbligo!), libero da qualsiasi vincolo naturale e spirituale, che possa scegliere per sé il proprio genere, il proprio orientamento sessuale e la propria condotta morale, consumatore atomizzato e lobotomizzato dai sistemi di comunicazione di massa. In tutto questo, essere “maschio” o “femmina” diventa un elemento dovuto a fattori culturali e, perciò, relativi.
In particolare, l’attenzione dell’autore era volta a mettere in risalto la totale artificialità del fenomeno “gender”, che altro non è se non un’imposizione dall’alto, foraggiata, anche con larghe somme di denaro, dai più alti ambienti finanziari, di un vero e proprio modo di vivere e di pensare.
Imporre l’ideologia omosessualista (che è solo una “tappa” in questo generale processo sovversivo) significa, infatti, dissolvere anche l’ultimo baluardo di identità che leghi l’uomo al suo passato: la famiglia tradizionale. Più volte l’autore ha rimarcato come l’uso del linguaggio, come nelle distopie orwelliane e di A. Huxley, abbia un ruolo fondamentale nel far assimilare determinati contenuti alle masse, per creare dei dogmi e dei tabù. Basti pensare al concetto della cosiddetta “omofobia”, che gli psichiatri americani – dopo aver tolto l’omosessualità e la pedofilia dall’elenco dei disturbi mentali – già considerano un disturbo, una anomalia e, perciò, da curare.
La conferenza è stata, infine, arricchita da un significativo botta e risposta fra l’Autore ed il pubblico, a dimostrazione di quanto tale battaglia sia assolutamente centrale e non secondaria nella quotidiana lotta di una visione del mondo spirituale contro questo mondo che ci vorrebbe tutti uguali, a-sessuati e sterilizzati. Ma, stasera c’è chi ha detto no!
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