A pochi mesi dal centenario della nascita dei Fasci italiani di combattimento, la Comunità Militante Raido in collaborazione con Il Reazionario ha organizzato questo incontro per approfondire, attraverso l’esempio di 10 personaggi più o meno noti di quegli anni, qual è il valore che noi oggi intendiamo dare al Fascismo, a quello che rappresenta ed ha rappresentato per noi e per chi come noi intende vivere la vita in modo Tradizionale.
Per non cadere nella trappola del recinto creato dall’avversario che riscrive la storia dipingendo il fascismo come un periodo buio in cui le libertà dell’individuo furono soppresse fino a ridurlo ad un essere incapace di esprimersi, poco edotto, che doveva muoversi per paura o con la paura, è necessario approfondire e conoscere le storie e gli esempi di chi quel periodo lo ha vissuto. Di chi, proprio in quegli anni, ha avuto modo di esprimersi al meglio delle sue possibilità, per lasciare una traccia positiva e indelebile nel tempo ed in ogni campo, dalla letteratura, allo sport, alla scienza, all’arte.
A testimonianza del fatto che il Fascismo, nella sua essenza, abbia agito sull’uomo a 360 gradi e proprio nell’universalità di quel messaggio, l’Uomo ha trovato le condizioni migliori per poter esprimersi al meglio in ogni aspetto della propria esistenza.
L’Universalità di un fenomeno così totalizzante si manifestò in diversi settori tramite molteplici applicazioni dando luogo a straordinari esempi di eccellenza. Le dieci uomini e donne dipinti nel corso della conferenza sono figure atipiche, in alcuni casi anche poco noti a tanti per la loro totale adesione ai valori del Fascismo stesso, ma la loro adesione la diedero appieno ed in alcuni casi ne pagarono anche le conseguenze.
Guglielmo Marconi, Ardito Desio, Pietro Maria Bardi, eccelsero nelle scienze, nell’esplorazione, nell’arte e nell’architettura. A Marconi oltre le già note invenzioni va attribuito il salvataggio delle vittime del Titanic (che poterono lanciare l’allarme dando l’S.O.S. proprio grazie alla sua invenzione). Ardito Desio che tra le tante ricerche svolte scoprì l’esistenza di idrocarburi nel sottosuolo libico, estraendo nel 1938 i primi litri di petrolio, ma a causa della guerra dovette interrompere le ricerche e proprio in quell’area vari anni dopo vennero trovati da società statunitensi i maggiori giacimenti di idrocarburi della Libia.
Omobono Tenni, Giuseppe Meazza, Ottavio Bottecchia, eccelsero nelle discipline sportive. Bottecchia fu il primo italiano a vincere il Tour de France e fu il primo a vincerlo indossando la maglia gialla dalla prima all’ultima gara. Omobono Tenni, asso del motociclismo, precursore di Nuvolari al quale la Moto Guzzi ha dedicato un monumento che campeggia nel Museo e una versione speciale della “V11 Le Mans” ed è da molti considerato il pilota che più ha dato lustro alla casa di Mandello.
Luigi Pirandello, Ada Negri, Vilfredo Pareto, eccelsero nelle discipline letterarie e culturali. Pareto fu il primo ad introdurre il concetto di élite, che trascende quello di classe politica e comprende l’analisi dei vari tipi di élite. Nell’ottobre 1922 con un acceso telegramma in cui diceva “ora o mai più”, inviò il proprio incoraggiamento a Benito Mussolini a dare il via alla marcia su Roma. Ada Negri nel 1926 e nel ‘27 fu candidata al Premio Nobel per la letteratura e fu la prima donna ad essere ammessa all’Accademia d’Italia.
A Renato Ricci che fu presidente dell’Opera Nazionale Balilla, e Ministro delle Corporazioni si deve fra le tante cose la costruzione dello stadio dei marmi e del Foro Mussolini. Lo stesso Ricci dopo l’8 settembre decise di ribellarsi a Badoglio ed eludendo la sorveglianza fuggì in Germania dove, con i tedeschi, organizzò la liberazione del Duce e contribuì alla nascita della RSI divenendo così Comandante della nuova Guardia Nazionale Repubblicana.
Di Uomini e Donne come quelli presentati il ventennio fascista ne forgiò a centinaia. Essi Furono fascisti non eretici o disallineati bensì, come già detto, Uomini che in ambiti diversi hanno espresso lo stile e lo Spirito del Fascismo manifestando una totale adesione a quei principi ed alla forza di quell’Idea.
Così se oggi l’essenza del comunismo e del liberismo è l’individualismo, il Fascismo rappresentò l’esatto contrario. Mettendo l’accento sulla persona anziché sull’individuo e ponendosi l’obiettivo di creare il cosiddetto “Uomo Nuovo” diede modo di rappresentare un’eccellenza in ogni campo, proprio perché laddove si agisce sull’Uomo e sulla sua natura si trascende la semplice quantità e si dà spazio alla qualità.
Ecco perché in queste occasioni ci sembra giusto e doveroso esaminare dei profili che vadano un oltre la vulgata comune dei soliti noti dato che esempi di eccellenza all’interno del ventennio ce ne sono veramente molti. Molti dei quali oggi ignoti.
Arrivederci a venerdì 24 Maggio per il Cineforum in cui verrà proiettato il film “Lupi sul Senio”.
In alto i cuori!