Nella gelida serata del 21 Gennaio 2023, i locali di Raido, in Via Bressanone 1, hanno ospitato una conferenza con protagonisti i curatori dell’opera “CENTO”. Nel formato di un giornale, nel sottotitolo si leggono parole chiare ed inequivocabili: “eredità di una Rivoluzione”; sempre in prima pagina spicca una data: il 28 Ottobre 1922.
In occasione dei 100 anni da quella storica data, evocativa per tutti, i curatori hanno prodotto qualcosa al di fuori dallo schema della semplice pubblicazione libraria. Qualcosa di più. Agile e militante, e al tempo stesso frutto di una elaborazione quasi artistica.
I Cento sono gli uomini raccontati: storie, aneddoti e tratti biografici dei personaggi della storia d’Italia che vissero il fascismo nei suoi anni di sviluppo, che lo precedettero, che lo seguirono.Sono stati scelti accuratamente attraverso un processo di selezione, lungi dall’avere carattere gerarchico in merito alla fama o alla carica dei personaggi in questione. Sono esclusi lo stesso Duce, Italo Balbo, Gabriele D’Annunzio e molti altri famosissimi, ma compaiono uomini e donne delle arti, dello sport, come ciclisti (ben cinque) ed alpinisti.
Tra i selezionati vi sono profili che non furono neppure tesserati al Partito ma che, grazie alla loro visione, furono in grado di esprimere a pieno le loro virtù e di renderlo grande, così da poter affermare l’idea prima del fascismo, la rivoluzione, sì politica, ma per mezzo di una permanente rivoluzione spirituale. Fu proprio questo tratto del fascismo, l’essere primo vero movimento rivoluzionario in senso spirituale dall’unificazione d’Italia a renderlo sentimento capace di destare uomini appartenenti ad ogni ambiente, non solo politico.
La selezione ha portato poi – hanno raccontato i relatori al pubblico presenti – alla scrittura di articoli, trafiletti, colonne, conformi alle differenze di stile di scrittura dei diversi militanti. La conferenza ha stimolato a riflettere su quanto, poi, il fascismo sia di attualissimo interesse editoriale e che ciò non sia sintomo tanto di una moda, ma della sua vitalità nelle anime di molti, nonostante le infamanti e continue pubblicazioni al fine di lucro.
In conclusione, CENTO è un preziosissimo documento, realizzato non come somma di biografie, ma come traccia del cammino di Uomini, più o meno vicini al Partito, ma infiammati dallo stesso fuoco ed attratti dallo stesso Spirito, mossi dall’idea di essere Uomini e Donne Nuovi. La conferenza è terminata con delle domande dal pubblico, e dopo i ringraziamenti, gli ospiti hanno dedicato il giornale alla memoria di due camerati scomparsi, ma presenti anch’essi, tra le fila dei Cento le cui memorie sono state onorate nel corso della serata.