Non una conferenza in stile ampolloso e accademico, ma un incontro informale, militante e diretto tra camerati, quello che si è svolto sabato 21 novembre a Catanzaro, presso la sede dei volenterosi camerati di Furor, dove una delegazione della Comunità di Raido, imbarcatasi da Roma in mattinata, ha portato due relatori per presentare il 3° quaderno di formazione del militante.
La chiacchierata, impreziosita dall’interazione di un pubblico di giovani militanti e di camerati con più esperti, ha delineato il metodo che l’aspirante militante sul Fronte della Tradizione deve adottare per rendere la sua comunità una vera unità operante nel solco dei principi tradizionali.
Per fare ciò, bisogna partire dalla consapevolezza che in questo mondo non c’è niente da “riformare”. Non bisogna cadere in facili illusioni: ogni attività politica che si limiti ad un orizzonte attivistico, se non addirittura partitico e democratico, sarà solo un fuoco di paglia, una vana agitazione che, dopo gli iniziali entusiasmi, si spegnerà al primo soffio di vento. La vera azione, l’Azione Tradizionale, è solo quella fondata su un orientamento ben preciso, una stella polare: la Tradizione, appunto, un insieme di principi eterni e immutabili, di Onore e Fedeltà, Lealtà, Sacrificio e Gerarchia.
La vera azione, secondo il metodo tradizionale, è quella su se stessi. Il lavoro quotidiano improntato alla rettificazione del proprio carattere, in ogni ambito della propria vita, perché Vita Est Militia, si è militanti sempre e ovunque!
Ecco, dunque, che, come hanno spiegato i relatori, il militante deve lavorare su tutti e tre i piani della propria vita: quello esistenziale, il rapporto con la famiglia, la donna ed il lavoro, quello comunitario, il dono ed il sacrificio nella comunità militante di appartenenza, e quello spirituale, l’approfondimento dottrinario per acquisire i principi da assimilare con l’azione. È un equilibrio, un Ordine, quello che il militante deve realizzare nella propria vita, dedicandosi in modo equanime ad ogni attività, conscio sempre che il proprio centro è e deve essere la Tradizione.
I temi trattati durante l’incontro sono esposti nel 3° Quaderno di Formazione del Militante. Incentrato sull’Uomo, esso è stato ideato e realizzato a completamento dei primi due, il primo dei quali delinea il Mondo della Tradizione, il secondo la natura ed il modus operandi della Comunità Militante.
Solo da questi presupposti si può lavorare per costituire un nucleo di Uomini, un organismo gerarchico che conservi e alimenti un fuoco, quello della Tradizione. È questo l’augurio che facciamo ai fratelli di Furor, quello di rimanere sempre nel solco della Tradizione… sul Fronte della Tradizione!
Ce ne andiamo dalla Calabria appesantiti nello stomaco per gli ottimi pasti offerti e condivisi con i camerati calabresi, ma leggeri nello spirito, pieni della pura gioia dell’incontrarsi con i camerati che, seppur lontani centinaia di chilometri, sono affianco a noi nella lotta sul fronte dello Spirito.
L’appuntamento è per l’incontro di Sabato 28 Novembre sull’esempio del Capitano Codreanu.
In alto i cuori!